1984
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per un momento winston smise di leggere. da qualche parte, in lontananza, si udi' il fragore di una bomba-razzo. la beata sensazione di essere tutto solo con il libro proibito in una stanza priva di teleschermo non si era ancora dissolta. la solitudine e la sicurezza erano sensazioni fisiche e si fondevano in qualche modo con la stanchezza del corpo, la morbidezza della poltrona e la tiepida brezza che, provenendo dalla finestra, gli carezzava la guancia. il libro lo affascinava o, per dir meglio, lo rassicurava. in un certo senso non gli raccontava nulla di nuovo, ma proprio questo costituiva parte della sua attrattiva. diceva quelle cose che avrebbe scritto lui se fosse stato capace di riordinare i frammenti dei suoi pensieri. era il prodotto di una mente simile alla sua, ma immensamente piu' poderosa, piu' sistematica, meno condizionata dalla paura. i libri migliori, penso', sono quelli che vi dicono cio' che sapete gia'.
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