1984
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O'Brien accennò un sorriso: "Tu sei un'imperfezione nel sistema, Winston, sei una macchia che va cancellata. Non ho forse appena finito di dire che noi siamo diversi dai persecutori del passato? Non ci accontentiamo dell'obbedienza negativa, e meno che mai di una sottomissione avvilente.
Quando infine ti arrenderai a noi, ciò dovrà avvenire di tua spontanea volontà. Noi non distruggiamo l'eretico per il fatto che ci resiste. Anzi, finché ci resiste non lo distruggiamo. Noi lo convertiamo, penetriamo nei suoi recessi mentali più nascosti, lo modelliamo da cima a fondo. Estinguiamo in lui tutto il male e tutte le illusioni, lo portiamo dalla nostra parte, anima e corpo, in conseguenza di una scelta sincera, non di mera apparenza. Prima di ucciderlo, ne facciamo uno di noi.
Vero e mi è piaciuto molto.
Capolavoro!
Non possiamo permettere alcuna deviazione, nemmeno in punto di morte. In passato l'eretico si avviava con gioia al rogo, conservando tutta la sua eresia, anzi proclamandola. Perfino la vittima delle purghe sovietiche che poteva tenere ben serrata nel cranio la sua ribellione mentre percorreva il corridoio diretto al luogo dove un proiettile gli avrebbe dato il colpo di grazia. Noi, invece, prima di farlo saltare rendiamo questo cervello perfetto.
Geroge Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Balir (Motihari, 25 giugno 1903)