Davanti alla finestra spalancata, le mani appoggiate al davanzale, c’era Rossella. Le vedevamo solo la schiena. Di fronte a lei si stagliava una figura controluce, che non riuscii a identificare. L’unica cosa che intravidi furono i suoi occhi, o meglio lo scintillio, brillante e maligno, che li abitava. Sembrava un fantasma nero, con due buchi da cui scaturiva quella luce cattiva.
Ci piegammo a terra entrambe, e forse feci troppo rumore, o forse la misteriosa figura alla finestra aveva un udito straordinario, ma i suoi occhi si spostarono un istante su di noi. Fu una frazione di secondo: mi sentii trapassata da quello sguardo, e un lunghissimo brivido di paura mi salì su per la schiena.