I tre demoni
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Tornando verso Scarborough feci una deviazione per passare davanti al Blue Moon. Il nastro giallo della polizia sbatteva nella brezza penzolando da un pluviale, stagliandosi sullo sfondo dei resti anneriti. Le finestre del bar erano ancora sigillate dalle tavole, la porta di acciaio chiusa da un pesante catenaccio, ma le fiamme avevano aperto una voragine nel tetto, avvicinandoti potevi avvertire un tanfo umido e, malgrado fossero passati anni, di legno bruciato. Kyle e Bennett avevano ragione: avrebbero dovuto demolirlo, e invece resisteva come una scura cellula cancerosa sulla distesa di trifoglio rosso alle sue spalle. Ripartii, e le rovine del Blue Moon rimpicciolirono nel mio specchietto retrovisore, fino a scomparire. Eppure sembrava che qualcosa di esse fosse rimasto sul vetro, come un segno lasciato da un dito annerito, un messaggio dei morti per rammentare ai vivi i loro debiti.
John Connolly Dublino, 31 maggio 1968.