L'uomo in nero non poté trattenere lo sconcerto. "Se conosci il nome del luogo in cui era custodita...", balbettò, "allora significa...".
"Sì, geomante! E' proprio come pensi!", lo interrompe il cristiano, mentre contemplava l'Occhio di Mifrah con un'espressione affascinata. "Non ho mai avuto bisogno di te per decifrare l'enigma dei sacri papiri. Né per la parte del testo che ti feci consegnare ad al-Fusrìtat, né tantomeno per quella che ho tenuto per me. Sono cresciuto in Barberia, te ne sei scordato? Ho studiato per anni gli alfabeti moreschi, sia quelli usati per trascrivere le lingue parlate, sia quelli in cui recano testimonianza le antiche epigrafi.