«Vado a prendere moglie.» Aveva risposto così il Carretta al capostazione Verolafava che, vedendolo sul marciapiede, s’era lasciato vincere dalla curiosità e gli aveva chiesto dove fosse diretto. Aveva viaggiato in treno, in corriera, su un autocarro e s’era fatto anche qualche chilometro a piedi. D’altra parte le condizioni dello scaccino non avevano ammesso discussione. Il Caleio, a parte il rispetto della tradizione, voleva vedere con i suoi occhi la figlia unita in matrimonio con qualcuno. S’era detto disposto a finanziare anche i viaggi, andata e ritorno per l’Annibale, sola andata per la giovane, ma a patto che, celebrate le nozze, i novelli sposi ripartissero all’istante.