La maledizione di Arianna
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Alaksandu, alle spalle di Dares, indietreggiò tirandolo via dal cunicolo, e ugualmente, dall’altro lato del passaggio, si scostò Calla, con il pugnale in mano e lo sguardo ardente. E Hylas… Dares lo cercò con lo sguardo. Hylas si era già ritratto fin dall’inizio, nell’ombra dalla parte opposta della camera, oltre la luce grigia che ancora scivolava giù dall’apertura del pozzo. Schiacciato contro la parete, bianco nell’oscurità, spalancò la bocca, ammutolito e impietrito, senza nemmeno respirare. Dares seguì i suoi occhi. E dal cunicolo emerse il mostro. Avanzava rapido nonostante l’andatura zoppicante, ingobbito eppure alto quasi quanto due uomini, abbastanza da graffiare il soffitto del passaggio da cui era sbucato con le corna lucide e nere, una delle quali spezzata.
Grazie
Ciao Giovanni, sei nella finale settimanale di settembre.
Sara "Aislinn" Benatti (Biella, 22 febbraio 1982)