Memorie dal sottosuolo
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[..]Siamo arrivati al punto che l’autentica “vita viva” la consideriamo quasi una fatica, quasi un impegno, e tutti siamo intimamente convinti che è meglio una vita costruita, “letteraria”. […] Ormai noi non sappiamo neppure dove vive ciò che è vivo, e che cos’è, e come si chiama. Lasciateci soli senza libri e noi ci confondiamo subito, ci smarriamo, non sappiamo dove dirigerci, a cosa aggrapparci: cosa amare e cosa odiare; cosa apprezzare e cosa disprezzare. Noi sentiamo il peso perfino del nostro essere uomini, uomini con corpo e sangue nostri, autentici. Ce ne vergogniamo, lo consideriamo disdicevole e ci intestardiamo ad essere in-esistenti uomini-sociali. Noi, nati-morti ormai da molto tempo nasciamo non da padri vivi, e questo ci piace sempre di più. Ci stiamo prendendo gusto.
Grazie
Ciao Francesca, sei nella finale di gennaio, 10righe scelte da Voi utenti.
Vero.
grazie Francesca concordo con il tuo commento, perfetto !
Consiglio a tutti di leggere o, anche, rileggere questo libro perché il testo è talmente attuale e moderno che per un momento ho stentato a credere che fosse stato scritto nel 1864! Un genio!