"Merle appoggiò una mano a terra, il che contribuì a far smettere al mondo di capovolgersi di continuo, si voltò a destra, puntò un ginocchio e riuscì a mettersi a gattoni. Posò una mano sulla corteccia dell'albero, prese fiato e si diede una spinta verso l'alto. Il mondo tornò a vorticare, poi rallentò. I suoi jeans erano zuppi di sangue e gli stivali producevano un suono umido e risucchiante. Si voltò verso la donna col fucile. Alla fioca luce rimasta vide che era snella ma formosa, con capelli di colore scuro, forse nero, lunghi fino alle spalle. Indossava anche lei dei jeans e degli stivali, e aveva una camicia di flanella, La sua pelle sembrava risplendere alle ultime luci del tramonto".