Ricordatemi come vi pare
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In Sardegna uno dei nomi che si danno alla rappresentazione di questa femminilità oscura è quello dell'accabadora, che nel suo operare combina proprio sapienza e violenza. I termine deriva dallo spagnolo acabar, metter fine, e designa la donna che si dice avesse il compito di porre un termine violento all'agonia dei moribondi con uno strumento che varia a seconda della provenienza del racconto: talvolta è un giogo dietro la testa, talvolta un martello di legno, uno spillone d'osso, il cuscino o persino le mani nude. Per accostamento al tema dell'eutanasia, negli ultimi anni l'accabadora è stata oggetto di un interesse crescente in Sardegna, perché la sua figura si presta, con qualche forzatura, a diventare funzionale nel dibattito sul fine vita.
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