Sorella di Messalina
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– Quanto a noi donne non belle, abbiamo sulle altre un immenso vantaggio, questo: che l’uomo non ci teme.
«Questa donna», egli pensa, «non è pericolosa; sarà una creatura di tutto riposo che non mi farà mai soffrire». E calmo egli si confida e si affida a lei. La donna, frattanto, se è astuta e sa quello che fa e quello che vuole, ha il tempo di esplicare le sue arti, di tramare le sue insidie... E quando l'uomo vuole riprendersi, liberarsi, lasciarla... non lo può. La donna brutta lo tiene, lo possiede più profondamente che qualsiasi altra.
– Ah!... certo! – fece il cortese Alberto, crollando saggiamente il capo.
La signora lo guardò e rise. Indi gli offrì l'astuccio delle sue sigarette ch'erano violentemente profumate.
(…Sorella di Messalina, Letteraria 1922)
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