Sotto un cielo sempre azzurro
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Il nonno mi raccontò solo della volta in cui aveva scalato una montagna molto alta. Doveva essere davvero molto alta, perché a metà racconto il nonno si era fermato dicendo di essere stanco come se stesse rifacendo quella scalata e che avrebbe completato la salita e il racconto la sera dopo.
Io mi addormentai col pensiero di lui appeso a una corda a metà di una parete, esposto al freddo, al buio e a chissà cos’altro. Tuttavia, visto che era lì accanto, vivo, vegeto, addormentato e sputacchiante, dormii profondamente e senza preoccupazioni. La mattina dopo mi aspettavo di sentire la sua solita frase: «Sveglia dormiglione, è ora di andare».
A scuola, ovviamente, purtroppo.
Invece ebbi una sorpresa di quelle che ti lasciano a bocca aperta.
Andrea Vitali (Bellano, 5 febbraio 1956)