Sulla strada giusta
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Estesi il ragionamento. Le persone che avevo espresso il loro disaccordo riguardo alla mia decisione di mollare il lavoro e fare il giro del mondo avevano in realtà proiettato su di me le loro paure e la loro scala di valori. Al posto mio non avrebbero avuto il coraggio di fare quella scelta, quindi si aspettavano che nemmeno io lo avessi. La mia vita, però, non era e non poteva essere la proiezione dei desideri e dei valori altrui, perché nessuna di quelle persone si sarebbe fatta carico della mia infelicità. Si fa presto a dire: "Io avrei pazienza, e non mollerei il lavoro". Chi finisce a piangere sul cuscino, però? Chi si sveglia al mattino non vedendo l'ora di tornare a dormire? Chi si prende la responsabilità dei desideri e delle paure che proietta sugli altri? Nessuno.
Francesco Grandis, Veneto 1977.