Dall’altro, guardando attraverso le lenti della mia macchina fotografica gli occhi nero-bruni dello scimpanzé più vicino, mi sono sentito molto, molto solo.
Mi sono reso conto che Innocent si era alzato in piedi. Anche Patience si è alzata accanto a lui. Tra gli scimpanzé è serpeggiata un’irrequietezza generale. Il loro chiacchiericcio si è fatto più insistente e nel giro di pochi secondi si erano allontanati tutti. Se Innocent e sua figlia avessero colto il segnale in anticipo o se avessero reagito a ciò che succedeva, non so dirlo.
«Rapidi, dobbiamo andarcene» ha detto lui.
Mi sono voltato giusto in tempo per vedere Marcel alzare il fucile sopra la spalla. Qualcosa – o qualcuno – si stava avvicinando attraverso la giungla.