Treno di notte per Lisbona
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Gli incontri fra esseri umani, mi è capitato spesso di pensare, sono come l'incrociarsi di treni che sfrecciano insensatamente nel cuore della notte. Lanciano incessanti, fuggevoli occhiate agli altri che nella luce crepuscolare siedono dietro i vetri opachi dei finestrini e scompaiono dal nostro campo visivo non appena abbiamo avuto il tempo di percepirli. Erano davvero un uomo e una donna quelli che sono passati in un guizzo, simili a fantasmi nella cornice illuminata del finestrino emersa dal nulla nel deserto buio, come ritagliata, senza senso né scopo? Si conoscevano? Si sono parlati? Hanno riso? Hanno pianto? Si dirà: può essere vero per degli estranei che passeggiano e si sfiorano nel vento e nella pioggia; allora la metafora può avere una parte di vero.
Grazie! Grazie!!!!
Ciao Francesca, le tue 10 righe sono state scelte dalla redazione come le migliori della settimana, ti aggiudichi un libro incentivo!
Ciao Natalina, in questo libro si sente sì l'aria e l'atmosfera di Lisbona!
Francesca,ciao, avranno ascoltato "il Fado"...di Amalia?
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