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Vite immaginarie

Autore: 

Marcel Schwob

Editore: 

Feltrinelli

Anno: 

2020

Traduttore: 

Luca Salvatore

Numero Pagina: 

0

Il suo nome, Heròstratos, gli sembrava d’incomparabile bellezza, e anche la sua persona gli appariva superiore a tutta l’umanità. Ambiva alla gloria.
All’inizio seguì i filosofi che insegnavano la dottrina di Eraclito: ma ne ignoravano i penetrali, poiché erano custoditi nella piccola cella piramidale del tesoro di Artemide. Heròstratos non poté far altro che condividere le opinioni del maestro sulla base della semplice congettura. Commiserò il lusso sfrenato che lo circondava. Nutriva un inalterabile disprezzo per l’amore tutto pieno di untuosità cortigianesca. Si credette che avesse fatto voto di castità alla propria dea. Ma Artemide non ebbe pietà di lui, “la Gerusia”, che soprintendeva il tempio, lo ritenne pericoloso.