So che vi aspettavate che iniziassi questo libro con: «Giocando a basket con gli amici sono cresciuto…» e non con storie di abusi e violenze tra le mura domestiche.
La tentazione c’è stata, eccome. Voglio dire: sarebbe stato possibile diversamente? Sono un cantastorie. E non solo un vecchio cantastorie, ma un cantastorie da Leggenda, un cantastorie del tipo Bad Boy o Men in Black: sono una star del cinema. Il mio primo impulso è sempre quello di ripulire la realtà nella mia testa. Di renderla migliore. Di lucidarla quel tanto perché non faccia così male. La ridisegno, sostituendola con qualsiasi cosa mi sconfinferi. O con qualsiasi cosa vi sconfinferi, a dirla tutta: sono uno che fa divertire la gente. È il mio vero lavoro.