Le persone che aveva immaginato danzare gli sfilavano noncuranti davanti agli occhi – uno aveva addirittura le dita nel naso.
Willy si girò e rimase SORPRESO nel constatare che era stato un poliziotto a richiamare la sua attenzione. Era un giovanotto con gli occhi vispi e la faccia tesa di chi si sforza di sembrare più tosto di quanto non sia in realtà. Indicò un cartello appeso in un angolo della galleria.
VIETATO SOGNARE A OCCHI APERTI
«Temo che se ne debba andare» affermò, indicando la porta. «L’ho appena sorpresa a sognare a occhi aperti, saltellare, tirare fuori un oggetto immaginario dal cappello e cercare di porgerlo a quell’uomo che si sta scaccolando».
«Vietato sognare a occhi aperti? Sul serio?» domandò Willy, sinceramente confuso.