Un uomo anziano, magro e barbuto, che indossava un antiquato abito nero, si stava alzando da una seggiola tappezzata in pelle in una tonalità perfettamente in tinta con le copertine dei libri alle sue spalle. Era pallido e rugoso e sulla testa pelata aveva evidenti macchie d’età. La porta si richiuse davanti a loro mentre si scambiavano una stretta di mano. Il domestico attraversò l’ingresso diretto alle scale con il baule in equilibrio sulla spalla, e Sherlock lo seguì. La signora Eglantine lo aspettava in fondo alle scale, fuori dalla biblioteca. Fissava la porta oltre la sommità della testa di Sherlock. «Ragazzo, sappi che non sei il benvenuto qui» gli sibilò al suo passaggio.