SIDDHARTA
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Che cosa aveva più di loro il saggio, il filosofo, se non un'unica inezia, piccola cosa: la coscienza, il pensiero consapevole dell'unità di tutta la vita? E spesso SIDDHARTA dubitava perfino se di questo sapere, fosse poi proprio da fare sì alto, o non fosse poi magari anch'esso una fanciullagine degli uomini-filosofi, dei filosofi-bambini. In tutto il resto gli uomini del mondo erano pari ai saggi, anzi spesso erano di gran lunga superiori. Lentamente maturava in SIDDHARTA la consapevolezza di ciò che realmente sia saggezza, qual fosse la metà del suo lungo cercare. Non era nient'altro che una disposizione dell'anima, una capacità, un'arte segreta di pensare in qualunque istante, nel bel mezzo della vita, il pensiero dell'unità, sentire l'unità e per così dire respirarla.
Benvenuta Carla
Il libro meraviglioso che porterò sempre nel cuore.