La congiura dei monaci maledetti
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Se Cattaneo aveva capito bene lo spirito che animava il frate, il gridare contro il peccato, la lussuria, i tradimenti, le sofferenze, era il fervore di uno spirito nobile, che non poteva non contrastare quell'andazzo della Chiesa del tempo. Ma era un figlio di Cristo, un vero figlio di Cristo che non aveva voluto barattare la propria vita con il peccato. Un essere così non poteva dannarsi l'anima cercando vendetta. Monsignor Cattaneo si coprì il viso con entrambe le mani e pianse per il dolore che circondava quella vicenda. Adesso sapeva dove era nascosta la parte mancante del manoscritto dell’abate.
Si alzò e pose delicatamente una mano sulla spalla dell'uomo dai capelli candidi che si era riaddormentato con il capo sul tavolo.
Carmelo Nicolosi De Luca, Catania 1937