L’intestino felice
Il mondo è molto più divertente da osservare se cogliamo non solo ciò che si vede, bensì anche tutto il resto. Allora un albero
smette di essere solo un cucchiaio. Questa, infatti, è solo la forma molto approssimata che percepiamo con gli occhi: un tronco diritto con una chioma rotonda. Vedendo la sagoma, gli occhi ci dicono: «Cucchiaio.» Sottoterra, però, ci sono almeno
tante radici quanti sono i rami esposti all’aria. Il cervello, dunque, dovrebbe dire qualcosa tipo «manubrio», ma non lo fa perché
riceve l’input principale dagli occhi e solo di rado dall’illustrazione di un libro che raffigura un albero nella sua interezza. Perciò va avanti a commentare diligentemente il paesaggio boschivo che scorre accanto dicendo: «Cucchiaio, cucchiaio, cucchiaio,
cucchiaio.»
Se continuiamo a vivere “a misura di cucchiaio”, ci sfuggono tante cose meravigliose. Leggi le prime 25 pagine pdf del libro
Primi capitoli del libro di:
Giulia Enders, L’intestino felice, Sonzogno, 23 aprile 2015.
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