Palude
Palude – quando era Palude – ti alzava con una mano sola, se non ti stavi zitto. Era un armadio di un metro e novanta. Di altezza. Moro, riccio. Occhi neri. Naso imperiale. Sorriso largo. Vita stretta.
È lui il protagonista di questa storia. Storia che, in fin dei conti, qui non ci si accinge a raccontare se non nel tentativo di raccapezzarci finalmente qualche cosa. Non c’è alcun intento epico – bell’epica sarebbe – né tanto meno documentale. Che senso avrebbe mettere per iscritto una storia che a Latina sanno tutti? Quello di tramandarla ai posteri? E di lavare in pubblico i nostri panni? È per questo che disattendo da mesi l’appuntamento. La voglia di scrivere, difatti, l’avevo già da un pezzo, ma ho sempre traccheggiato, proprio perché nessun’altra storia, come questa, meriterebbe d’essere nascosta, perlomeno ai posteri. Ma non c’era altro verso, per chi come me gli ha voluto bene, di capire come è andata: rimettere in fila tutti i tasselli, rifare tutti i passaggi. [...] prime 38 pagine del libro
ISBN: 978-88-6620-241-7
Primi capitoli del libro di:
Antonio Pennacchi, Palude, Baldini Castoldi Dalai Editore, settembre 2011
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