Una sporca faccenda
Ci sono delle cose che impari al volo. Per esempio io ho imparato subito a manomettere i kalashnikov: li facevo diventare delle trappole esplosive, e poi venivano consegnati a guerriglieri islamici, cani sciolti in cerca di una jihad come si deve. E ho imparato subito a passare la merce a un contatto fidato nel sūq di Peshawar. Altre cose, invece, non imparerai mai a farle bene, non importa quante volte ci provi. E questo, credo, spiega perché non riesco a fare un uovo all’occhio di bue senza rompere il tuorlo. È il motivo per cui mi rifiuto di lasciare messaggi dopo il segnale acustico. È il motivo per cui al polso ho l’affidabile Bulova a carica manuale di mio padre, invece di uno di quegli orologi automatici che vanno tanto di moda. È il motivo per cui non provo neppure a combattere contro il fisco e la dichiarazione dei redditi, fino a quando la commercialista divorziata franco-canadese di Las Cruces non viene a darmi una mano...leggi le prime 28 pagine del libro pdf
Titolo originale: A Nasty Piece of Work
Primi capitoli del libro di:
Robert Littell, Una sporca faccenda, timeCRIME editore, Traduzione dall’inglese di Bianca Francese, giugno 2014.
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