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Mirador. Irène Némirovsky, mia madre

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Ho sempre trovato violento l’odore dei tigli, che invece è delicato nei libri e dà alla testa nella dolcezza delle sere di tarda estate. Un odore inebriante fino alla nausea, quello delle piazze di paese in cui i giovani girano in tondo la sera sotto gli occhi assopiti dei vecchi seduti sulle loro panchine, con le mani intrecciate attorno al bastone. Un odore quieto di provincia inebetita dal caldo afoso del giorno. La passeggiata di Charleville a notte fatta o i giardini di Turgenev quando vi camminano giovani donne gracili a braccetto con amanti del secolo scorso. Un odore che, per quanto mi riguarda, mi ha sempre causato l’emicrania e fatto battere il cuore in modo incontrollabile.
E poi, ieri, nel momento peggiore del parto, mentre avevo la pancia stretta in un cerchio di ferro contro il quale mi scagliavano certi calci terribili in fondo alla schiena, le tende sono volate in aria, la finestra si è spalancata sotto la spinta del vento che mi ha gettato in viso una zaffata soffocante di aria profumata.
[...] prime 36 pagine del libro

ISBN: 978-88-6411-201-5

Titolo originale: Le mirador. Mémoires rêvés

Primi capitoli del libro di: 

Élisabeth Gille, Mirador. Irène Némirovsky, mia madre, a cura di Cinzia Bigliosi, traduzione dal francese di Maurizio Ferrara e Gennaro Lauro, Fazi Editore, 26 agosto 1011