Fino all’inizio degli anni ’80 esisteva il termine lessicale “Mafioso” ma non vi era una corrispondenza giuridico-sanzionatoria in campo penale, poiché il reato di associazione mafiosa fu introdotto solo nel 1982, per cui era definito mafioso a livello sociologico chi assumeva un comportamento di potere a livello individuale all’interno di una piccola comunità. Inizialmente la sub-cultura mafiosa riuscì ad attecchire nella parte più meridionale della nostra nazione, per radicarsi profondamente nella mentalità, nei costumi, nel quotidiano; solo in un secondo momento il modello ormai collaudato, secondo una logica di conquista ed espansione territoriale, sarà esportato in tutto il mondo. Benché la mafia sia stata considerata un fenomeno unicamente siciliano, i resoconti dei collaboratori di giustizia – o “pentiti” come vengono chiamati in gergo – hanno fornito prove dell’esistenza, nella Calabria meridionale, di un secondo consorzio di famiglie mafiose che è noto sotto il nome di ’Ndrangheta. leggi le prime 27 pagine del libro

ISBN: 978-88-6677-363-4