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Narcoeconomy - Business e mafie che non conoscono crisi

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La forza del contante e i nuovi paradisi
Gli sconvolgimenti geopolitici degli ultimi decenni hanno messo le ali all’impresa criminale, avendo fornito opportunità e nuove prospettive agli affari illegali. Alcuni scenari che si sono aperti dopo il 1989 ne danno uno spaccato, a partire dalla Russia, dove la forbice delle ricchezze ha assunto dimensioni iperboliche, pure al cospetto di Paesi di tradizione liberale. Nei decenni
dell’economia pianificata l’eroina, che dilagava in Occidente, era un fenomeno lontano. Dopo il crollo del sistema sovietico
tante cose sono però cambiate: l’Organizatsya, la mafia locale, ha scoperto il narcotraffico, lungo la rotta della Mezzaluna d’Oro, che congiunge l’Afghanistan e i Paesi circostanti all’Europa, passando per il Turkmenistan, l’Uzbekistan e il Kazakistan.Ha puntato inoltre sul traffico di armi, contando sulla dissoluzione degli apparati militari, sulla posizione di cerniera del Paese tra Oriente e Occidente, e, ancora, sulla domanda incessante giunta dai numerosi teatri di guerra: Congo, Eritrea, Angola, Liberia, Somalia, e così via. Uomini di affari legati ai clan hanno dettato regole, fatto accordi con parti di Stato, fino al capolinea del Cremlino. [...] prime 26 pagine del libro

ISBN: 978-88-7615-584-0 

Primi capitoli del libro di: 

Carlo Ruta, Narcoeconomy - Business e mafie che non conoscono crisi, Castelvecchi Editore, 25 giugno 2011