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Doppio delitto al Grand Hotel Miramare

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Lungariva, mattina del 15 marzo
Diversi, eppure tutti uguali.
Diversi i volti, i corpi, le età. Diversi i modi, i luoghi, le armi.
Sempre gli stessi i moventi: soldi, vendetta, gelosia, follia...
E soprattutto, sempre uguale la rabbia brutta che lo prendeva alla gola quando si trovava davanti ai morti ammazzati.
Rabbia che porta guai.
Sì,...

 

La rabbia degli angeli

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Sul letto di morte, nel giorno e nell’ora della sua dipartita, Harlan Vetters chiamò il figlio e la figlia al suo capezzale. I lunghi
capelli grigi del vecchio giacevano sul cuscino, accarezzati dalla luce della lampada, così da sembrare le emanazioni del
suo spirito, già pronto ad abbandonarlo. Il suo respiro era debole e sempre più lunghe diventavano le pause tra inspirazioni...

 

Libero arbitrio

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Ancora adesso, Caroline si agitava prima di ogni lavoro importante, e questo era uno dei più importanti. Sapeva come sorridere quando passava davanti a portieri d’albergo e a portinai di condomini sogghignanti che si voltavano intenzionalmente dall’altra parte. Il segreto era sembrare sicuri di sé. Ma commettere un reato nel Campidoglio era un’esperienza completamente diversa. Si sforzò di...

 

Il gioco

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Algeri, Algeria
Il sicario era bravo. I suoi movimenti erano talmente fluidi ed essenziali che lo facevano apparire disinvolto, quasi spensierato, mentre, al contrario, era sempre vigile e ben conscio di ciò che lo circondava. Aveva un volto sottile e anonimo, che lo rendeva un po’ più vecchio dei suoi trentacinque anni. Era alto, ma nella media per essere originario della nazione che...

 

Una sporca faccenda

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Ci sono delle cose che impari al volo. Per esempio io ho imparato subito a manomettere i kalashnikov: li facevo diventare delle trappole esplosive, e poi venivano consegnati a guerriglieri islamici, cani sciolti in cerca di una jihad come si deve. E ho imparato subito a passare la merce a un contatto fidato nel sūq di Peshawar. Altre cose, invece, non imparerai mai a farle bene, non importa...

 

Diari di sangue

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L’assistente di volo si fece strada attraverso la folla, gridando a quelli che ancora dovevano sedersi che negli appositi scomparti in cabina non c’era più spazio. Con voce stridula, rauca per le innumerevoli volte che aveva dovuto ripetersi, spiegò
ai passeggeri che sarebbero dovuti tornare al gate e consegnare qualsiasi bagaglio che non fossero riusciti a infilare sotto il sedile....

 

Il mistero della cripta sepolta

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L’uomo si fermò, scrutando la notte per eventuali movimenti sospetti. Non vedendone alcuno, lasciò la stradina acciottolata e si addentrò tra un gruppo di cripte in cerca di un posto dove riposarsi. Trovò quattro tombe basse e si sedette su una di esse, dopo aver sfilato il mazzo di fiori che ne adornava il fianco. Restò in ascolto per un momento e poi si mise la borsa di tela sulle ginocchia...

 

Senza via di fuga

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Bill Callan impugnò la Ruger .45 munita di silenziatore e avanzò di soppiatto verso la donna che si faceva chiamare Angela Joyce. Lei gli dava le spalle, seduta a una scrivania d’epoca in legno, e digitava freneticamente sulla tastiera di un costoso portatile. Era indubbiamente graziosa, notò Callan, e non per la prima volta. Ma preferiva donne più appariscenti, e lei aveva un’aria un po’...

 

La regola del gioco

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Il caffè del tribunale era pessimo ma, la mattina dopo il giorno di San Valentino, un pubblico ministero che si occupava di casi di violenza domestica non poteva rimanere senza caffeina. Anna versò la miscela scura in un bicchierino di plastica, ne bevve un sorso e fece una smorfia. Bollente e amaro – il degno inizio di una giornata in cui avrebbe vagliato i reati della notte precedente. Ma...

 

Mente criminale

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15 agosto 1974 – Lucy Bennett
Una Oldsmobile Cutlass color cannella procedeva a passo d’uomo per Edgewood Avenue, i finestrini abbassati, il conducente acquattato sul sedile. Le spie del cruscotto illuminarono due occhietti penetranti che scrutavano le ragazze in fila sotto il cartello stradale. Jane. Mary. Lydia. L’auto si fermò. Com’era prevedibile, l’uomo indicò Kitty con un cenno...