Se mi piace tanto arrampicare con persone che non sanno, che non hanno esperienza, che non l'hanno mai fatto o sono alle prime armi è innanzitutto perché credono in me, totalmente. Non fanno domande. Non abbaiono se non passo, non mi innervosiscono, si affidano. E nello stesso tempo, mi insegnano qualcosa. Arrampicando con i principianti sono tornato indietro, è come facessi il corso roccia. Lo tengo a loro, il corso, ma a mia volta imparo: a non cercare il risultato, ma la condivisione del percorso. A quest'età, io arrampico per regalare un'esperienza a chi viene dietro di me. Quindi, anche se dovessi essere lì lì per cadere, non dieri niente, perché provocherei una fratttura che potrebbe danneggiare l'entusiasmo futuro per la scalata. Così, quando sono al limite, io canto.